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La terra delle Sirene / 41

Copertina del libro
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Versione stampata

«La Terra delle sirene» 41 rende omaggio a Mario Russo, l’archeologo sorrentino recentemente scomparso, che con le sue scoperte ha radicalmente rinnovato la conoscenza del nostro territorio nel tempo antico. Di lui si propone uno scritto già apparso nel 2002, ma poi ampliato e aggiornato in vista di una ristampa mai avvenuta. Per il tema svolto, Sorrento nell’antichità, il saggio è parso il più adatto per ricordare i grandi meriti scientifici dell’autore.
Segue uno scritto di Vincenzo Russo, che ricostruisce due processi per pratiche magiche, celebrati sul finire del Cinquecento nella Corte Arcivescovile di Napoli, che videro coinvolta la nobile sorrentina Diana Falangola. Grazie alla scoperta degli incartamenti dei processi ad opera di Gaspare Adinolfi, Russo delinea ora meglio le vicende biografiche della Falangola, ma soprattutto ricostruisce un’intricata vicenda che si dipana fra negromanti, ciarlatani e vittime ingenue delle loro truffe. La storia si svolge nelle case signorili, nelle vie e nei tribunali di Napoli, fino a un tragico epilogo.
Luigia Laserra e Gianni Antonio Palumbo vagliano poi i passi in cui Giovan Battista Della Porta, nel trattato Villa, fa il nome di Sorrento o usa l’aggettivo Surrentinus. Ne emerge la convinzione che Della Porta, la cui famiglia possedeva una villa rustica a Pacognano di Vico Equense, aveva certamente in mente quel podere quando scriveva la Villa. Le sue citazioni sono perciò utili per ricostruire caratteristiche e pratiche agricole della Penisola sorrentina alla fine del Cinquecento.
Ad un altro vicano illustre, il padre teatino Marco Palescandolo, è dedicato l’articolo firmato da Francesco D’Esposito. Dopo aver tratteggiato la vita e l’operato del Palescandolo, D’Esposito rileva come egli, nel Trattato de’ cambi, assunse una posizione avanzata per i suoi tempi e, pur sussistendo il divieto canonico del prestito a interesse, non fu assolutamente avverso al profitto, né tantomeno al profitto derivato da investimento finanziario.
Carmelina Fiorentino ripropone poi un articolo del 1868 comparso su The Naples and Florence Observer, a firma del giornalista inglese Henry Wreford, uno dei tanti stranieri che, conosciuta Capri, decisero che non avrebbero potuto vivere altrove. L’articolo, che la Fiorentino traduce e commenta, descrive la tradizionale raccolta delle olive a Massa Lubrense o forse a Capri.
A seguire, Antonino De Angelis si sofferma su un aspetto particolare della vivacissima vita del romanziere Marion Crawford, ovvero sul suo rapporto con il mare. Crawford era un convinto cosmopolita, ma si sentiva veramente a casa solo quando stava “coi piedi in acqua”, ovvero su una delle sue barche o in una delle sue residenze affacciate sul mare. Questa caratteristica dello scrittore si manifesta anche nei suoi romanzi, spesso ambientati su imbarcazioni in viaggio sugli oceani.
Infine Nives Reale mette per la prima volta in chiara luce il rapporto duraturo, intenso e appassionato che vi fu fra la scrittrice, poetessa e giornalista Sibilla Aleramo e Sorrento. Giunta per la prima volta nella Terra delle sirene nell’ottobre del 1912, la Aleramo alloggiò fino alla primavera del 1913 nella pensione Piccola Minerva al Capo di Sorrento. Poi ella tornò in Penisola moltissime volte, in compagnia di qualcuno degli uomini che amò, o in cerca di serenità dopo un addio o una delusione, sempre desiderosa della bellezza e dell’incanto di Sorrento. Nives Reale propone pure alcune pagine della Aleramo dedicate a Sorrento.

INDICE

Mario Russo
Sorrento antica

Vincenzo Russo
Una storia napoletana di fine Cinquecento

Luigia Laserra - Gianni Antonio Palumbo
La hilaritas dei colles Surrentini nella Villa di Giovan Battista della Porta

Francesco D’Esposito
L’attività finanziaria nell’opera del Padre teatino Marco Palescandolo di Vico Equense

Carmelina Fiorentino
La raccolta delle olive in penisola sorrentina in un reportage del 1868 Antonino De Angelis Francis Marion Crawford e il mare. Un cosmopolita coi piedi in acqua

Nives Reale
Sibilla Aleramo e Sorrento. L’identità di due essenze

Le attività del Centro B. Capasso

F.to 17x24, pp. 136, Brossura Filo refe, Ill. B/N