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La Religione degli Italiani vol. I
Origini e fondamenti della via religiosa romano-italiana

Copertina del libro
€ 34,00
Versione stampata

L’opera La Religione degli Italiani non è il solito manuale redatto servendosi del metodo storico-critico o degli altri metodi propri alla pseudoscienza profana, non è neanche il comune libro sulla “religione romana” che elenca nell’ordine Dei, sacerdoti, culti pubblici e privati, istituzioni civili, ecc., e tratta delle diverse fasi storiche che la religione di Roma ha attraversato con le sue “trasformazioni”, … non è il frutto di uno studio asettico, “neutro” e astratto, dell’oggetto “religione”, … è invece un’opera che deriva dallo stvdivm religiosvm tradizionale. Questo stvdivm è un processo operativo e realizzativo che integra il soggetto conoscente nell’oggetto da conoscere, perciò permette ad esso l’esperienza diretta della materia studiata. Lo stvdiosvs religiosvs si assimila all’essere stesso dell’oggetto di studio, fino al punto in cui si costituisce propriamente la realizzazione vivente del conosciuto, in questo caso della religione romana intesa come res divina. … Occorre affermare, sin dal principio, che qualsivoglia metodo di approccio profano o umano alla religione è completamente inadatto per conoscerne la natura ed esplicarla, per definirne la verità, le dinamiche, la prassi operativa e realizzativa. L’approccio umano e profano alla religione è illusorio, la “ricerca” di una quantità crescente di dati esteriori relativi all’oggetto religioso, dati che peraltro vengono esaminati con metodi critici e analitici inadeguati, non potrà mai dare, in alcun caso, la conoscenza dell’essenza della religione. L’accesso alla religione deve avvenire secondo l’essenza della stessa, occorre considerare innanzitutto la sua realtà sovraumana, sovrannaturale e ineffabile, una realtà coglibile solamente con la pura intellezione sovrarazionale, la quale permette l’intuizione dei fondamenti divini, eterni ed immutabili, di ciò che appare nel piano dei fenomeni e del tempo. L’opera La Religione degli Italiani è … il risultato di una conoscenza esperienziale della religione, realizzata e fatta esistenza…, è il risultato dell’applicazione del metodo religioso tradizionale e dunque dell’ascesi nello stvdivm realizzativo, essa ha il suo principio nella trattazione della Natura dell’Essere Divino Integrale, per cui tutta l’esposizione della religione fonda su ciò che costituisce la Realtà Divina Assoluta, della quale la religione è espressione funzionale teofanica. … Un elemento peculiare è costituito dalla concentrazione sulla dimensione interiore e spirituale della religione romano-italiana, con particolare cura della disciplina operativa e realizzativa … parti del tutto trascurate o negate da gran parte degli studiosi profani che si limitano a studiare la religione romana nella sua specifica forma ritualistica, [da cui ne deriva che] la religione romana non avrebbe avuto alcuna necessità di elaborare una precisa mitologia, né, tanto meno, una teologia, risolvendosi tutta la sua procedura nella pratica formale dei riti sacri. … Pertanto dalla disciplina religiosa romana sarebbero da escludere ogni partecipazione interiore dell’uomo religioso al culto, così come ogni adesione della coscienza e ogni tensione spirituale, per non dire di ogni disposizione mistica e dunque anche ogni prassi iniziatica, ma così facendo si compie un grosso fraintendimento. I comuni studi profani sulla religione romana sono molto riduttivi, esteriori e superficiali, quanto viene descritto da diversi studiosi, sulla base di una grande mole di dati e documenti, non corrisponde all’interezza della religione romana, per lo più si tratta solo della sua scorza, delle sue apparenze esteriori, dei suoi accidenti, [ma] esiste ben altro al di là del ritualismo civilistico formale ed esteriore … [Per Virgilio] Enea è il pio per eccellenza, egli mostra quale sia la disciplina interiore che l’uomo religioso romano deve svolgere in ogni momento della sua vita, indipendentemente dal compimento di alcuni riti formali specifici. Attraverso la sua condotta esemplare, Enea rivela mirabilmente quale sia l’ascesi spirituale romana, grazie alla quale l’animo ascende ai diversi gradi dell’iniziazione, fino a realizzare la sua completa divinizzazione, la quale costituisce il culmine e lo scopo finale di tutta la pietas. Grazie alla sua disciplina interiore l’animo virtuoso romano compie in modo pio il suo ufficio provvidenziale fino a raggiungere la completa integrazione nella stessa sostanza divina, un risultato che dà compimento alla sua glorificazione eterna e la statuisce nello stato augusto. Nel corso di tutta l’opera, distinta in tre volumi, mostriamo l’insieme dello sviluppo operativo e realizzativo che, ieri come oggi, il vir religiosvs romano-italiano compie per conseguire la realizzazione del Sommo Bene pubblico e privato, la Salvs. La trattazione è volta a descrivere la pratica della via religiosa specifica dell’uomo italiano e pone in primo piano la dimensione interiore, spirituale e realizzativa, della religione romano-italiana, dimensione su cui fonda la trattazione della pratica esteriore degli uffici civili e dei riti formali.

F.to 17 × 24 cm, pp. 424