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La terra delle Sirene / 39

Copertina del libro
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Nel saggio di apertura del fascicolo 2020 de «La Terra delle sirene» Enzo Puglia illustra un marmo con iscrizione latina del I a.C. un tempo conservato nel castello medievale di Castellammare di Stabia, ma oggi disperso. Una volta ricostruite le confuse vicende editoriali dell’epigrafe, si propone una nuova lettura dell’importante testo, il quale illustra in sintesi i meriti di Gneo Lucceio, autore finora sconosciuto del teatro atellano.
Segue un documentato contributo di Maria Grazia Spano, la quale, avvalendosi soprattutto delle Sante Visite degli Arcivescovi sorrentini conservate nell’Archivio Storico Diocesano, racconta le complesse trasformazioni di alcune cappelle nobiliari del duomo di Sorrento. Il lavoro consente di acquisire utili notizie anche sulle opere d’arte che in quelle cappelle erano conservate o lo sono tutt’ora.
Un articolo di Francesco Sepe esamina poi una dettagliata relazione presentata nel 1559 alla Signoria di Genova dai delegati che erano stati inviati a Istanbul per ottenere un accordo di pace dal sultano ottomano e che, dopo un viaggio lungo e difficile, sia all’andata che al ritorno, tornarono in patria senza aver ottenuto lo scopo. Il resoconto è significativo per comprendere la situazione politica del tempo, nella quale si fronteggiavano in armi da una parte Francia e impero ottomano, dall’altra Spagna e impero asburgico. Le vicende dell’ambasceria s’intrecciarono inoltre, in qualche momento, con quelle della spedizione turca comandata da Piyale Pasha, che nel 1558 devastò Massa Lubrense, Sorrento e Ciutadella di Minorca. I Genovesi si trovavano a Istanbul quando Piyale ritornò e poi imbarcarono al ritorno un gruppo di prigionieri sorrentini prontamente riscattati dal veneziano Nicolò Giustiniani.
Il saggio successivo, firmato da Nives Reale, è dedicato alla poetessa Margherita Sarrocchi. Nata a Gragnano nel 1560 e vissuta poi a Roma, la Sarrocchi fu donna di straordinaria intelligenza e cultura. Oltre che alla poesia epica, si dedicò alla matematica, all’astrologia e ad altre scienze. Frequentò e animò importanti circoli culturali e fu in rapporto con illustri letterati e scienziati, fra i quali Torquato Tasso, Giovan Battista Marino e Galileo Galilei. Nel contesto del suo tempo, Sarrocchi fu donna emancipata e intraprendente e merita di essere oggi ricordata.
Riguarda il Settecento in Penisola sorrentina, e particolarmente a Meta, il successivo saggio di Vincenzo Russo. Fondandosi sull’esame del catasto onciario del 1754 conservato nel Museo Correale di Sorrento, lo studioso delinea con precisione la composizione della popolazione metese dell’epoca e le attività produttive che praticava. Il confronto con altri documenti, fra cui soprattutto uno Stato delle anime del 1650, consente pure di mettere a fuoco le dinamiche demografiche, economiche e sociali che interessarono all’epoca il territorio. Il saggio è arricchito da un’appendice che spiega la complicata riforma fiscale promossa da Carlo di Borbone ed i motivi del suo sostanziale insuccesso.
Abbiamo poi un articolo di Lucrezia Trovato che ricostruisce la biografia di Antonino Maresca, duca di Serracapriola, ministro plenipotenziario di Ferdinando di Borbone alla corte dei zar di Russia. Intorno alla figura del diplomatico sorrentino, presentata con gradevole dovizia di particolari, è ricomposto anche il quadro dei fitti rapporti politici ed economici che intercorsero fra il Regno di Napoli e l’Impero russo fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Segue un lavoro di Mario Verde, che presenta in sintesi, sul fondamento di documenti d’archivio, le opere devozionali e filantropiche delle corporazioni dei padroni di barche della Marina di Seiano. Verde mostra come dalla devozione di simili imprenditori dei secoli scorsi ebbero origine le prime forme di aiuto e assistenza degli uomini di mare e delle loro famiglie che, per vari motivi, ne avessero bisogno.
Conclude la rivista un elenco di film girati in varie epoche in Penisola sorrentina, compilato con abbondanza di notizie e di particolari da Antonino De Angelis. Le pellicole catalogate vanno aggiunte a quelle che lo stesso autore recensì nel 2012 in un ampio volume intitolato Sorrento Movies. Il Cinema in Costiera. La passione e la consumata abilità di De Angelis fanno presumere che egli scoprirà ancora altre opere cinematografiche le quali si giovarono del fascino inarrivabile della Terra delle sirene.

Enzo Puglia
Un’epigrafe in memoria di Gneo Lucceio autore di commedie atellane

Maria Grazia Spano
Le trasformazioni del presbiterio del duomo di Sorrento

Francesco Sepe
Tracce della spedizione turchesca di Piyale Pasha nei ricordi di una delegazione genovese al Sultano

Nives Reale
“Delle donne altero e raro mostro”. Un prodigio nel Regno di Napoli: Margherita Sarrocchi

Vincenzo Russo
Il terziere di Meta nel catasto onciario del 1754. Con un’appendice sulla riforma fiscale promossa da Carlo di Borbone

Lucrezia Trovato
Antonino Maresca duca di Serracapriola ambasciatore sorrentino alla corte di Russia
Enzo Puglia
La fontana di piazza Castello in un antico detto sorrentino

Antonino De Angelis
‘Sorrento movies. Il cinema in costiera’. Ancora qualche titolo per la filmografia sorrentina

Le attività del Centro B. Capasso
Tanti anni fa... storia, folklore, curiosità
della Penisola sorrentina (a cura di Antonino Del Duca)

F.to 17x24, pp. 136, Brossura Filo Refe, Ill. B/N