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Rus Africum IV. La fattoria Bizantina di Ain Wassel, Africa Proconsularis (Alto Tell, Tunisia) Lo scavo stratigrafico e i materiali

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Fino ad oggi Aïn Wassel è l'unico sito rurale dell'Africa Proconsularis che è stato scavato con metodo stratigrafico, pubblicato in dettaglio e contestualizzato grazie al survey archeologico della regione circostante. L'interpretazione della sequenza stratigrafica dei 252 m2 scavati ha permesso di determinare una precisa crono-tipologia di vasellame e anfore, e di delineare l'importanza del periodo vandalo e bizantino, come confermato da altri dati provenienti dall'indagine sul campo. Gli scavi dimostrano un'agricoltura mista intensiva sostenibile: un elemento di macina e una pressa olearia, una macina manuale per cereali, una meridiana, ossa di bovini e dromedari, allevati per lavoro, trasporti, latte, carne, pelli e lana. Resti di uccelli, come una pernice e frammenti di frassini, noccioli di pino e ulivo sono stati trovati e analizzati. Le imitazioni locali delle ceramiche di sigillata africana (African Red Slip) sono identificate per la prima volta durante lo scavo di Aïn Wassel e l'indagine sul campo nella regione circostante. Tre nuovi tipi di anfora di grandi dimensioni furono scoperti ad Aïn Wassel e classificati come Aïn Wassel 1, 2 e 3. Lo scavo dimostrò che nel 7°secolo il Nord Africa era ancora molto attivo e dinamico, dove il commercio regionale utilizzava sia il trasporto fluviale che terrestre. Fino a tempi recenti, questo era considerato invece come un periodo di crisi, di abbandono delle campagne e di ruralizzazione delle città; non era così.

Biografia MARIETTE DE VOS RAAIJMAKERS laureata a Utrecht, dottorata a Leiden, professore ordinario di archeologia classica all'Università di Trento (Italia), dove ha fondato nel 1994 il Laboratorio di Archeologia e Scienze Affini; pensionata dal 2014. Ha condotto ricerche archeologiche in Italia (Roma, Pompei, Sicilia, Isera, Tivoli, Ventotene) dal 1968, nel Nord Africa dal 1994 e in Turchia nel 2003-2005. I suoi interessi di ricerca riguardano architettura domestica (tardo-)antica e archeologia rurale in Tunisia, Algeria e Cilicia.

BARBARA MAURINA è conservatrice per l’archeologia presso la Fondazione Museo Civico di Rovereto. Ha ottenuto la laurea in Archeologia romana presso l’Università di Trento, la specializzazione presso l’Università di Trieste, il dottorato in Culture delle Province romane presso l’Università di Siena e ha seguito corsi di perfezionamento presso l’Istituto di Archeologia dell’University College London. Ha collaborato con diverse università, musei e istituti e ha preso parte a numerose campagne di ricerca archeologica in Italia e all’estero. I suoi maggiori interessi di ricerca vertono su cultura materiale romana e tardoantica, rivestimenti parietali romani e fieldwork. Negli anni 1994-1996 ha partecipato allo scavo di Aïn Wassel in Tunisia e in seguito ha studiato i materiali anforacei provenienti dal sito.

F.to 205x290mm; pp. 438; Ill. B/N e a colori