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A VOCE NUDA Aforismi vocali
con prefazione di Mario Gamba

Copertina del libro
Immagine copertina del libro
€ 10,00
Versione stampata

Queste brevi note, alla maniera dell’aforisma, sono emerse in questi anni passati con il canto, sia in veste d’interprete, sia di docente. L’approccio è intuitivo, si lascia guidare dall’oggetto che studia e grazie a esso scopre e trova risposte. Inaspettate, contradditorie. Ed è proprio questa la natura del canto: l’arte della contraddizione. Il canto fa dialogare istinto e intelletto, spirito e materia. Cantare implica un autocontrollo passivo. Le osservazioni riflettono la mia esperienza nell’ambito della musica contemporanea, accademica e non, della musica d’improvvisazione, della sound poetry e del canto barocco: ambiti apparentemente lontani tra loro che però trovano un filo conduttore grazie ad un’attitudine che combina istinto, improvvisazione e tecnica. Quest’indagine, infatti, prende le mosse dalla tecnica classica, ne spiega il funzionamento e l’efficacia per essere poi trasposta in stili e pratiche sonore diversissime. La scoperta che facciamo è che più è solida la nostra base strutturale – che implica la calma del corpo e della mente – più la nostra voce, il nostro estro sapranno involarsi liberamente, attingendo a possibilità di colore espressivo inusitati. Qui la voce vuole innanzitutto far cantare il corpo, far emergere il suono, trovare il chiaro scuro. Tra urlo belluino e soave sospiro. www.avocenuda.com

«È il corpo che canta, non noi». In varie parti del testo di Sabina Meyer questo corpo è una sintesi, anzi: una connessione, tra fisicità, intellettualità e spiritualità. Dove comincia l’una e dove si accede alle altre non è detto. Forse, anzi sicuramente, il motivo è che in Meyer uno stacco non c’è tra queste facoltà del corpo che canta. Lo capiamo quando questa chanteuse è in scena. Anche se può interessare, come un’indagine su un caso intricato, cercare di scorgere i momenti delle sue performances in cui le facoltà sono distinte. Dove una prevale sull’altra. Non ci sono forse concentrazione «speculativa» e estasi mistica allacciate allo spasimo fisico nel corso delle improvvisazioni radicali di Meyer, anche quando il quadro d’insieme è assai agitato? E non ci sono un lirismo trasognato e una sensualità dichiarata insieme all’analisi dei testi di Scelsi, considerati esoterici e forse a torto? Quanto alla Sabina Meyer che si dedica alla musica antica, il suo Monteverdi è tanto spirituale quanto fisico e mentale, così che ne abbiamo una versione non calligrafica, non archivistica, non manierata di melodismi esagerati. (Mario Gamba, 2016)

INDICE

Prefazione
Premessa
Introduzione

I. L’arte della contraddizione
II. Verità e artifizio
III. Estasi
IV. Radice
V. Chiaroscuro
VI. Dall’urlo belluino al soave sospiro
VII. Pensiero
VIII. Parola
IX. Testo
X. Intenzione
XI. Il sé
XII. Verosimiglianza
XIII. Non fare
XIV. Nuca
XV. Immissione
XVI. Apollineo. Dionisiaco
XVII. Drammaturgia
XVIII. Cesura d’espressione
XIX. Stato di salute
XX. Articolazione
XXI. Stile
XXII. Intervalli
XXIII. Improvvisazione
XXIV. Energia
XXV. Sorriso
XXVI. Orecchio
XXVII. L’orecchio destro
XXVIII. Albero
XXIX. Lingua
XXX. Madrelingua
XXXI. Vocali, Consonanti
XXXII. Ascolto
XXXIII. Non ascoltare
XXXIV. Colonna
XXXV. Flusso d’aria
ASCOLTI
LETTURE
INTERVIEW QUESTIONS FOR PERFORMERS

L'AUTRICE

Cantante, songwriter, scrittrice e musicologa, Sabina Meyer ha fatto della trasversalità il suo stile. Si muove tra musica contemporanea, barocca e musica d’improvvisazione. Ha eseguito in prima assoluta opere a lei dedicate, incidendo per prestigiose etichette e esibendosi in innumerevoli Festival internazionali. Il suo repertorio spazia dalla musica contemporanea colta alla sperimentazione elettronica più ardita. È attiva sul fronte della poesia sonora e compone canzoni su testi poetici di autrici contemporanee. Pubblica testi di narrativa e saggistica su argomenti musicologici con particolare attenzione alla tematica della voce (Dare voce all’invisibile Indagine sull’ineffabile in musica, Scienze e Lettere 2015). Vive tra Roma e Berlino e, oltre alla sua attività concertistica, insegna in diversi Conservatori italiani.
www.sabinameyer.com

F.to 15x21, pp. 74