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Monumenta Linguae Raeticae

Copertina del libro
€ 50,00
Versione stampata

I Monumenta Linguae Raeticae raccolgono le iscrizioni provenienti dalla regione abitata dai Raeti – che comprendeva Trentino, Alto Adige, Tirolo, parte del Veneto e Bassa Engadina in Svizzera – durante la seconda età del Ferro, dalla fine del VI fino al I secolo a.C. È oggi un dato acquisito che la lingua retica appartiene alla famiglia linguistica non indo-europea chiamata “Tirrenico Comune”, che comprende anche l’Etrusco e la lingua dell’isola di Lemnos nell’Egeo settentrionale. Le iscrizioni sono ordinate nel volume secondo l’ordine alfabetico dei luoghi di rinvenimento, riportati in una carta geografica nel ripiego di copertina. Ogni scheda contiene: la descrizione del supporto, l’analisi dell’iscrizione, foto e disegni, l’apparato critico e, dove possibile, la cronologia epigrafica ottenuta mediante analisi di seriazione. Completano il volume un apparato di tavole e gli indici sistematici.

Indice generale

1. Introduzione
2. La situazione documentaria
2.1. Le sigle e i nessi
3. Ricerche pregresse
1. L’inquadramento archeologico
2. Dati quantitativi e qualitativi dei supporti epigrafici
6. La cronologia e la tabella di seriazione epigrafica
6.1. Le fasi epigrafiche e gli elementi datanti
6.2. Avvertenze alla lettura della tabella di seriazione epigrafica
1. La tavola alfabetica
2. Il corpus
8.1. Struttura della scheda epigrafica
8.2. Norme redazionali
8.3. Abbreviazioni
9. Ringraziamenti
Corpus
Iscrizioni di provenienza incerta
Appendice. Iscrizioni sub iudice
Tavole
Tav. I. Tavola alfabetica
Tav. II. Seriazione epigrafica
Tav. III. Dati quantitativi dei supporti epigrafici
Indici
Indice lessicale
Indice inverso
Indice dei luoghi
Concordanze
Bibliografia generale
Credits

LE AUTRICI

Simona Marchesini, studiosa di lingue di frammentaria attestazione accreditata in ambito internazionale, è autrice di numerosi saggi e volumi sulle lingue preromane dell’Italia antica. Tra le monografie si segnalano Prosopographia Etrusca. Gentium Mobilitas, Roma 2007, Le lingue frammentarie dell’Italia antica, Milano 2009 e, con Carlo de Simone, La lamina di Demlfeld, Roma 2013, studio multidisciplinare dedicato a un documento retico recentemente rinvenuto. Laureata in Archeologia a Pisa, ha conseguito il dottorato di ricerca in Glottologia a Tubinga (D). Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento presso le Università di Tubinga e di Verona. Dal 2009 ha fondato e coordina a Verona Alteritas, un ente di ricerca che studia le interazioni tra i popoli nella storia con progetti di ricerca multidisciplinari. Attualmente è membro della Indogermanische Gesellschaft e della European Archaeological Association.

Rosa Roncador, archeologa specializzata in Antichità celtiche, si è laureata in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università di Bologna, dove ha conseguito anche la specializzazione e il dottorato di ricerca in Archeologia, con studi relativi alla presenza celtica in ambito alpino centro-orientale durante la seconda età del Ferro. Dal 2005 collabora con la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Ha partecipato anche in funzione di coordinamento a progetti di ricerca internazionali tra cui quello dedicato alla ricostruzione sperimentale del “Karnyx di Sanzeno”. Da febbraio 2015 è presidente della sede territoriale trentina di Alteritas.

F.to 21x29, Brossura filorefe, Ill. B/N, pp. 338