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Giovanni Pizzo. Sign gestalt 1961-1970

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Giovanni Pizzo, nasce a veroli (FR), nel 1934, dove in giovane età, inizia a frequentare lo studio del maestro giralico eseguendo copie a olio di opere di pittori rinascimentali. dal 1955 si trasferisce a roma dove si diploma al liceo artistico e si laurea in architettura con uno studio sul territorio, sempre a roma frequenta il corso di nudo all'accademia artistica internazionale. nel periodo dal 1955 al 1957 (fase segnico-formale), si interessa al paesaggio dipingendo dal vero vedute della periferia romana, utilizzando una tavolozza in cui predominano rossi e gialli saturi. nel 1958 tiene la sua prima personale alla galleria la fontanina di siracusa, dove espone un gruppo di paesaggi a olio, il figurativo inizia a convivere con le prime sperimentazioni informali nelle quali predominano i neri, i blu e i rossi saturi. è invitato alla (sarebbe utile sapere da chi fu invitato) VIII quadriennale di roma, nel 1960, e nel 1963 costituisce con lucia di luciano, lia drei e francesco guerrieri il gruppo 63, in cui sviluppa una ricerca artistica verso esplorazioni di ordine logico-matematico, sempre nello stesso anno pizzo si stacca dal gruppo e si unisce con di luciano a carlo carchietti e franco di vito, nell' operativo 'r' . nella fase geometrico-razionale (1961-1965), la sua pittura cambia in modo sostanziale, influenzato dallo studio dei testi di bertrand russell sulla logica-matematica e dallo studio della gestalt, realizza opere in cui le immagini/segno sono legate tra loro da un rigore geometrico, la spinta emotiva di tale cambiamento è data dall'osservazione dei lavori di piet mondrian alla galleria nazionale d'arte moderna, esposizione voluta da palma bucarelli. i formati dei quadri sono legati alla sezione aurea e sul fondo bianco si stagliano figure perimetrate con nero china e campite con nero morgan's paint, tutti i titoli delle opere di questo periodo presentano il prefisso sign-gestalt per indicare che i processi operazionali che creano la forma sono molto più importanti della forma stessa. nel 1965, invitato da nanda vigo, espone insieme a lucia di luciano alla galleria numero di roma e l'anno successivo nella sede di firenze., sempre nel 1965 la partecipazione alla mostra itinerante (napoli, Firenze, Roma) Strutture Visive a cura di I. Tomassoni,, con testi in catalogo di G. C. Atgan, G, Gatt, L.V. Masini, G.Tempesti, I.Tomassoni. Nello stesso anno, espone alla mostra nova tendencija 3 (Zagabria,) invitato da P.Bucarelli negli anni tra il 1966 e 1968, pizzo inizia un uso non sistemico del colore che contamina e spezza la bidimensionalità delle strutture bianco/nere; inizialmente nei paradigmi logico-matematici delle immagini nere viene inserito solo il blu oltremare che produce un arricchimento formale, segue l'uso degli altri colori primari, giallo e rosso che creano nelle opere una coabitazione cromatica non unitaria. In questa fase realizza opere su masonite formate da più pannelli contigui e lavori di grandi dimensioni. l'interesse per il lavoro dell'artista cresce e nel 1966 espone all' art centre di johannesburg, "Art of the space age Kuns Van die Ruiimte-Eeu curata da F.L.Alexander, partecipa alla mostra suono movimento colore, ricerche colore, alla galleria obelisco di roma e a nuove ricerche visive in Italia, inviatato da Nanda Vigano galleria milano di milano a cura di giorgio kaisserlian. nel 1967 viene invitato al 21° premio nazionale di pittura michetti, l'anno successivo alla IV rassegna d'arti figurative a palazzo delle esposizioni di roma. negli anni settanta partecipa alla mostra l'avanguardia romana post-informale degli anni '60, alla galleria spazio di roma (1975), la galleria disque rouge di bruxelles (1978) organizza una sua personale e l'anno successivo espone in Italia, alla galleria contini di roma. negli anni dal 1979 al 1992 (fase geometrico-razionale), pizzo inaugura una nuova fase della sua poetica dove introduce sistematicamente il colore, studia la teoria di michel bru sul contrasto simultaneo dei colori, ma è soprattutto la cromatologia elaborata da albert henry munsell e il suo munsell book of color che diventano determinanti per arricchire e diversificare le opere di questo periodo, che sono tutte corredate da tre schede, la prima con il progetto del quadro in scala 1:2 e le sigle dei colori formanti l'opera, la seconda con le equazioni ponderali in riferimento al disco cromatico di munsell e la terza con il disco ottico in cui si evidenzia l'azzeramento ponderale delle tinte. Nel periodo in cui si dedica a queste ricerche cromatiche, fonda (1981), insieme a... l'associazione spaziodocumento che per un decennio, a roma, promuove incontri e dibattiti sui complessi rapporti tra arte e scienza. nel 1986 inaugura una personale alla galleria arte struktura di milano, sempre nello stesso anno è invitato da... alla X biennale internazionale di barcellona. nel 1987 partecipa alla mostra le coleur au-de là de mondrian, galleria zografica di katia feijo, bordeaux; a roma, al complesso monumentale s. michele partecipa a dimensione europea. le opere realizzate tra il 1993 e il 1999 (fase geometrico-tridimensionale), rappresentano sempre, immagini geometriche assemblate in insiemi che sono però poste nei luoghi frequentati dagli uomini, per sottoporli anch'essi alla geometrizzazione, con queste nuove composizioni la tavolozza si articola e si libera dal rigore del bianco e nero, mantenendo l'equilibrio generale dei pesi ottici; il comune denominatore è l'uso del formato, 150×100 cm, per tutta la produzione artistica. nel 1995 è invitato al festival de la habana a cuba, nel 1998 partecipa alla mostra astrattismo anni 60 a roma, al MG2 arte contemporanea e sempre a roma, nel 1999 le sue opere vengono esposte alla galleria monogramma arte contemporanea. dal 2000, nella produzione di pizzo, le immagini tornano nei loro iter spazio-temporali tracciati da operazioni logico-matematiche, le opere realizzate su tela di cotone e corredate da testo esplicativo, sono formate dalla sequenza continua di più pannelli, che nelle esposizioni vengono appoggiati direttamente sul pavimento e posti a ridosso delle pareti, come installazioni che creano percorsi interdisciplinari tra matematica, fisica, linguistica e musica. la pittura diviene un sistema metalinguistico in cui il fruitore è chiamato a utilizzare il potere percettivo ed estensivo del suo occhio. nel 2004 è presente alla mostra incantesimi, scene di arte e poesia, bomarzo IV edizione, nel 2007 Maria Stella Margozzi lo invita insieme a lucia di luciano alla GNAM di roma con l'esposizione combinatorie. arte programmata anni '60, sempre la GNAM di roma, nel 2012, inaugura arte programmata e cinetica, il più recente tributo italiano al movimento, dove pizzo è presente, insieme a di luciano in rappresentanza del gruppo operativo r. giovanni pizzo si trasferisce a formello (RM), nel 1994, dove tuttora vive e lavora.

F.to 27 x 23 cm, Brossura, pp. 108, ill. e tavv. b/n col.