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Quaderni di Oebalus n. 4 - Mausoleo degli Acilii Glabriones ad Alife e i sepolcri a tamburo su podio con camera a cupola (Il)

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€ 35,00
Versione stampata

Il mausoleo romano cosiddetto degli Acilii Glabriones sorge ad Alife (CE) poche decine di metri all’esterno della porta orientale del recinto murario, di fronte all’odierno Municipio; l’attuale aspetto del sepolcro appare molto compromesso dal forte interro che ne nasconde la parte inferiore e dai danni apportati con le opere relative alle varie trasformazioni subite nei secoli, durante i quali venne successivamente trasformato in fortilizio, chiesa, deposito di paglia e cereali, sacrario, magazzino archeologico, fino alla recente apertura al pubblico. Nonostante ciò l’antico edificio, con l’austera ed imponente mole esterna e con la composta ed equilibrata volumetria della camera interna coperta a cupola, costituisce ancora uno dei più importanti e meno studiati monumenti di Alife e del territorio casertano. Sulla base dell’approfondito esame della struttura è apparso evidente che il sepolcro presentava una struttura a tamburo cilindrico su alto podio parallelepipedo, inserendosi pertanto a pieno titolo in una diffusa tipologia che prende avvio negli ultimi decenni del I secolo a.C. per diffondersi nel secolo seguente; peraltro la caratteristica dell’ampia camera circolare coperta a cupola appare una specifica e non diffusa soluzione architettonica che trova nella Campania la maggior parte degli esempi. L’esame delle soluzioni architettoniche costruttive e decorative adottate ed il raffronto con gli altri mausolei coevi sembrano suggerire una datazione tra la media età augustea e la tiberiana, rendendo plausibile l’attribuzione al monumento di una importante iscrizione relativa alla gens senatoria alifana degli Aedii. Per la mole il mausoleo costituì in età romana un importante punto di riferimento del suburbio antico e venne successivamente trasformato in età medioevale in fortilizio esterno a controllo della strada di accesso alla città a ridosso del ponte di attraversamento dell’antico corso del Torano, continuando così a rivestire un ruolo di primaria importanza per la città. Parzialmente distrutto nel corso degli assedi subiti da Alife nel XII – XIII secolo, numerosi elementi lapidei del monumento vennero reimpiegati nella ricostruzione delle porte della città, ove sono attualmente visibili. Nel XVI secolo nell’ampio ambiente centrale si insediò la chiesa di S. Giovanni Gerosolimitano.

SOMMARIO

Prefazione di Henner von Hesberg
Introduzione
DESCRIZIONE DEL MONUMENTO
IL MAUSOLEO ROMANO
- Disiecta membra
- Proposta di cronologia in base alle evidenze monumentali
- Le cortine murarie
- La cornice di base
- Le transenne del coronamento
- Le dimensioni di progetto
- Le dimensioni del podio
- Le dimensioni del monumento
Tabelle 1 - 7
- La camera interna ed il progetto architettonico
Tabelle 8 - 11
- Il rituale funerario
- Il committente del monumento
Tabelle 12 - 13
LE SUCCESSIVE FASI DI VITA
- Il riuso: la torre
- Il riuso: la chiesa
- Le fasi successive. L’abbandono ed i restauri
APPENDICE
- I documenti
- Repertorio iconografico
ABBREVIAZIONI BIBLIOGRAFICHE

AUTORE
Enrico Angelo Stanco si è laureato all’Università la Sapienza di Roma nel 1985 con una tesi in to-pografia dell’Italia Antica sul territorio Capenate. Studioso di topografia antica, di ceramica ellenistica e romana, di epigrafia ed epigrafia doliare, è autore di numerose pubblicazioni su tali filoni di ricerca edite in riviste prestigiose, atti di convegni e opere collettanee. Entrato come archeologo nel 1987 presso la Soprintendenza Archeologica per l’Umbria, è successivamente transitato per le Soprintendenze Archeologiche per l’Etruria Meridionale, di Napoli e Caserta e di Salerno Avellino Benevento e Caserta ove presta attualmente servizio occupandosi dei territori delle antiche Allifae e Telesia.

F.to 17X24, Brossura, pp. 106, Ill. b/n