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Poeta e filologo Studi di poesia ellenistica

Copertina del libro
€ 38,00
Versione stampata

In età ellenistica emerge una nuova figura d’intellettuale, letterato e scienziato, poeta e filologo, che, necessariamente, sente l’esigenza di rivendicare, almeno all’inizio del III secolo a.C., la sua nuova funzione socioculturale, e perciò impone con forza attenzione sull’impegno defatigante che comporta il povno" delle Muse. Nella sua duplice veste di poeta e di filologo, da un lato, egli tenta di svincolarsi dalla palude di una dizione poetica omerizzante, legata ad una forma di comunicazione prevalentemente orale o aurale, rimodellando la lingua letteraria per renderla più duttile alle esigenze espressive di una poesia ‘moderna’, dall’altro, avidamente e in maniera sistematica, studia, tesaurizza e archivia la tradizione mitica, mitico storica e letteraria del passato. Ha pertanto acquisito quella prospettiva storica che diviene il prerequisito fondamentale per poter immergersi nel presente e vederlo come risultato del passato, per potersi porre nei confronti della tradizione e dei generi letterari topicizzati con la consapevolezza di doverne risvegliare le potenzialità sopite o mai espresse anche ritrovando proprio nel quotidiano occasioni poetiche innovative. Questo nuovo modo di far poesia dunque non prescinde mai dall’assimilazione delle esperienze del passato e della tradizione, ma comporta anche un distacco psicologico e ideologico da esse affinchè, quando lasci da parte lo stupore per la ricerca del filologo, sia capace di stupirsi questa volta da poeta esattamente come un fanciullo guardandosi intorno con occhi nuovi, incontaminati, pieni di meraviglia.

Indice del volume
Premessa. 1. Un nuovo modello eroico: il poeta filologo tra auto-rappresentazione e leggenda. 2. Poesia e filologia: menzogna e verità. 3. Il circolo di Samo e il circolo di Cos: storiografia e poesia. 4. ‘Come un fanciullo pur non essendo poche le decadi dei miei anni’. 5. La crisi della ciclicità epica. Verso il terzo e il quarto libro degli Aitia. 6. «Il genere e i suoi confini». 7. L’epica di ‘nuovo stile’. 7.1. Alla ricerca dell’epillio. 7.2. L’Ecale. 7.3. L’epica nel IV secolo: Antimaco di Colofone e Cherilo di Samo. 7.4. L’epos bucolico di Teocrito. 8. Oltre i Giambi: inizio e fine dell’era giambica in Callimaco. 8.1. L’anabasi d’Ipponatte. 8.2. L’era primordiale e la nascita dell’universo giambico 8.3. Le potenzialità del genere giambico. 8.4. La polueivdeia. 8.5. Poesia del ‘biasimo’ e poesia della ‘lode’. 8.6. La follia del poeta e il collasso del genere giambico. 8.7. Oltre i Giambi. 8.8. L’Entstehung del corpus dei Giambi e dei Lyrica. 9. Recuperare la tradizione: tra dimensione epicorica e panellenismo. 9.1. Gli Inni di Callimaco. 9.2. Apollonio Rodio e la storia di Cizico (1, 935-1152). 10. ‘L’aedo che canta quanto il mare’ e il ‘vecchio grigio mare’: suggestioni callimachee in Pascoli. Bibliografia. Indici.

F.to 17x24, Brossura filo refe, pp. 360