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Nursia e l'ager Nursinus Un distretto sabino dalla praefectura al municipium

Copertina del libro
€ 40,00
Versione stampata

Questa raccolta di studi, inizialmente concepita come catalogo della mostra nursina del 2009, esce a distanza di oltre tre anni dall’inaugurazione dell’evento, ed il minimo che si possa dire in questi casi è: scusate il ritardo. Delle ragioni di tale ritardo, molteplici e in larga misura indipendenti dalla volontà mia e degli autori, non vale la pena di parlare (servirebbe?), anche perché in questo momento prevale su tutto la soddisfazione – e il sollievo – di vedere finalmente pubblicati i primi risultati di ricerche avviate già da tempo e tuttora in corso, che sono nate e si sono sviluppate in forma largamente autonoma dalla contingenza del Bimillenario Vespasianeo. Del resto, non è mai stata mia intenzione ridurre quest’opera a pura illustrazione della mostra: fin dal suo concepimento, l’idea era piuttosto di costruire una lettura storica del contesto nursino nell’età della romanizzazione, attraverso una analisi sistematica delle testimonianze – in primis quelle archeologiche, ma anche topografiche ed epigrafiche – restituite dalla città e dal territorio. Lascio ovviamente che altri giudichino la qualità del risultato, che in ogni caso si configura come un primo, essenzialmente inedito tentativo di tradurre in storia – locale senza dubbio, ma pur sempre storia nel senso proprio e più alto del termine – vecchie e nuove scoperte nursine, affrancate dai rigidi vincoli classificatori di certa antiquaria (quella, “filologica” e vagamente integralista, della pura archeologia di terreno e delle tipologie di manufatti) e rifuse in una analisi interdisciplinare costantemente orientata al quadro globale. Il volume si apre con un saggio di storia archeologica, ricostruita a partire dalle scarne informazioni fornite dalle fonti letterarie – che nel caso nursino si contano letteralmente sulle dita di una mano – e sostanziata dai dati assai più numerosi acquisiti sul terreno. Seguono tre saggi dedicati alla lettura diacronica del territorio, analizzato nell’ottica delle strutture insediative di età pre-romana, della rete viaria e del paesaggio centuriato: il tutto corredato a livello grafico dalla serie di tavole a colori stampate in calce al volume. La sfera del sacro, tema cruciale per accedere agli aspetti ideologici della romanizzazione, è illustrata sia in chiave generale, attraverso la valorizzazione dei fenomeni di continuità e trasformazione, sia attraverso una analisi sistematica dei contesti indagati archeologicamente e delle informazioni ricavabili dalla documentazione epigrafica. Alla vastissima ed ormai estesamente indagata necropoli del piano di Santa Scolastica, che offre un eccezionale spaccato della società nursina dall’età arcaica fino all’avanzata età romana, sono dedicati quattro saggi, destinati ad illustrarne lo sviluppo generale e alcuni aspetti particolarmente significativi. Un apposito saggio tratta della circolazione monetale nel distretto, che grazie ai dati forniti in particolare dai contesti santuariali e di necropoli si dimostra un fenomeno precoce, sviluppatosi in diretto rapporto con la conquista romana. Segue una nuova proposta di ricostruzione della topografia della città, che offre una inattesa conferma delle vocazioni economiche del centro, caratterizzato a livello istituzionale da una peculiare forma di sviluppo, comune anche alle altre comunità sabine e alla base della sua tardiva promozione municipale. Questa prima parte del volume si chiude con un saggio dedicato a due illustri personaggi di origine nursina: Quinto Sertorio, protagonista di primo piano della storia romana nei tormentati decenni a cavallo tra il II e il I sec. a.C., e Vespasio Pollione, avo materno dell’imperatore Vespasiano. Il volume è completato da una corposa appendice composta da centosessantadue schede, divise in quattro sezioni tematiche e destinate ad illustrare le testimonianze della cultura materiale sulle quali è stata costruita la lettura storica del contesto nursino che qui si presenta. Quest’opera non avrebbe potuto nascere – non in questa forma, almeno – senza la costante e proficua collaborazione tra tutti gli autori, ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti, in particolare per aver dato prova di una spiccata disposizione al confronto: ingrediente che dovrebbe essere alla base di ogni ricerca, ed anzi di ogni manifestazione dell’umano agire. Nel 1623, all’interno del Saggiatore, Galileo affermava che «il discorrere è come il correre, e non come il portare, ed un caval barbero solo correrà più che cento frisoni»: con buona pace dell’illustre scienziato, non mi sento di concordare con questa affermazione, dal momento che nella ricerca (come nella vita) tutto è portare, e l’obiettivo non è come in una gara di corsa arrivare primi, ma seguire come in una staffetta i cammini di chi ci ha preceduto ed aprirne di nuovi, che saranno a loro volta percorsi e incrementati dalle generazioni future. Nell’ultima fase di elaborazione del volume, è giunta la notizia della prematura scomparsa di Claudia Giontella, amica e collega dai tempi dell’università, attivamente coinvolta nelle indagini archeologiche nel nursino, che con la consueta competenza e con impegno infaticabile aveva collaborato all’allestimento della mostra e alla redazione delle schede. A lei, insostituibile compagna di lavoro, vogliamo dedicare questo piccolo frutto di ricerche anche sue, con tutto l’affetto e la stima che ha sempre meritato.

Sommario: Da Curio Dentato a Vespasio Pollione: conquista e romanizzazione del distretto nursino, Simone Sisani. Dinamiche insediative tra Umbria e Sabina in età preromana, Liliana Costamagna. La viabilità, Liliana Costamagna, Luca Tripaldi. La centuriazione dell’ager Nursinus, Paolo Camerieri. Il paesaggio del sacro tra continuità e trasformazione, Alexandra Stalinski. I santuari del distretto nursino durante l’età repubblicana. Alessandra Romagnoli. Il santuario di Ancarano Dorica Manconi, Cinzia Cardinali. I culti del distretto nursino, Alessandra Romagnoli, Luca Tripaldi. La necropoli di Nursia, Liliana Costamagna. I letti funebri, Liliana Costamagna. La ceramica figurata, Matelda Albanesi. La ceramica a vernice nera, Maria Angela Turchetti. La circolazione monetale nella Sabina nursina, Samuele Ranucci. Nursia: topografia del centro urbano, Simone Sisani, Paolo Camerieri. Le strutture istituzionali: dalla praefectura al municipium, Simone Sisani. Due gentes nursine: i Sertorii e i Vespasii, Filippo Coarelli. Catalogo. La viabilità e il territorio. I santuari. Il santuario di Forma Cavaliera. Il santuario di Monte Aspra. Il santuario di Monte Moro. Il santuario di Ancarano. Materiali sporadici. Le necropoli. Le tombe. I letti funebri. I graffiti su ceramica. Le monete. Le istituzioni e la società. Apparati. Bibliografia a cura di Simone Sisani. Tavole a cura di Paolo Camerieri e Simone Sisani.

F.to 23x28, Brossura, pp. 224, Ill. b/n e a colori