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Giuseppe Verdi e la cultura del melodramma

Copertina del libro
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Verdi incarna nell'immaginario collettivo lo spirito risorgimentale nel campo della cultura musicale. Sostenitore dell'Unità del Paese e degli ideali di libertà e di giustizia, soprattutto con le prime opere, assume il profilo di “vate” di quella opinione che non tardò a specchiarsi nelle storie conflittuali proposte dai melodrammi patriottici, notoriamente il Nabucco del 1842, I Lombardi alla prima crociata dell'anno successivo ed i Vespri siciliani del 1855. Si è molto enfatizzato a proposito del contributo dato da Verdi, per mezzo del teatro musicale, alla diffusione di una cultura di tipo nazionale popolare. In proposito non pochi studiosi concludono che sono piuttosto i significati extramusicali ad avere costruito il mito verdiano. Non per ciò, tuttavia, la grandezza di Verdi musicista risulterebbe sminuita. Prova ne è la produzione delle opere successive al ciclo patriottico in cui Verdi rivela eccezionali capacità di compositore e di uomo di scena. Il presente saggio, ben lungi dal proporre aspetti nuovi dell'opera e dell'esperienza verdiana, mediante una sintesi ricostruttiva intende attirare l'attenzione su alcuni temi della cultura del melodramma quale potente veicolo di significati, di idee e di valori fatti propri dalla nascente opinione pubblica ottocentesca.
Lo sviluppo di determinate considerazioni analitiche sul controverso rapporto tra librettista e musicista, tra libretto e musica, mette in luce la perdita di specificità dell'opera letteraria, che nella costruzione dell'opera pur conserva un ruolo essenziale, ma di natura chiaramente ancillare. Anche se al talento letterario del librettista si devono i temi forti del conflitto dei sentimenti, del tradimento, del peso della responsabilità del potere e delle ragioni superiori alle quali l'individuo è indotto a piegarsi. Nel melodramma verdiano convergono nel disegno dell'opera due sensibilità artistiche: quella del librettista e quella del musicista. Sicché Verdi, il musicista che interviene sui testi, diventa anche coautore delle opere. Con lui tramontano definitivamente gli schemi superati del teatro per musica o del teatro cantato. Nel saggio, infine, ampio spazio si è concesso al profilo umano e artistico di Temistocle Solera, poeta, musicista, avventuriero, tra i più abili verseggiatori verdiani, il quale merita di essere rivalutato e non soltanto come collaboratore di Verdi.

PROFILO DELL'AUTORE
Dario Romeo (1980), si è laureato in Discipline arte, musica e spettacolo e in Informazione e sistemi editoriali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi di ricerca, dapprima rivolti alle problematiche storiche e analitiche della musica tra Settecento e Ottocento, riguardano attualmente anche le esperienze compositive dell'avanguardia musicale del Novecento. Con Bardi Editore ha pubblicato il volume sul compositore napoletano Angelo Tarchi (Napoli 1759-Parigi 1814), Sei Sinfonie, Roma 2007.

F.to 15x21, pp. 120