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Chiesa e società nel Mezzogiorno. Dalla ricettizia del sec. XVI alla liquidazione dell'Asse ecclesiastico in Basilicata

Copertina del libro
€ 16,00
Versione stampata

Prefazione, A. Cestaro
Chiesa ricettizia era quella chiesa "eretta in ente morale, originariamente posta sotto il patronato del Comune o della famiglia che l'aveva fondata, officiata da un collegio di sacerdoti che si rinnovava per cooptazione e svolgeva funzioni pastorali o di culto; era inoltre dotata di un patrimonio comune il cui reddito veniva ripartito fra i membri del collegio". Pertanto, nelle aree rurali del Mezzogiorno, essa non si differenziava molto da un'azienda, e costituiva per sua natura il fondamentale punto di riferimento per fittavoli, massari, contadini.
Proprio a causa della diffusa presenza di tali chiese, le leggi eversive post-unitarie ebbero nel Mezzogiorno effetti particolarmente rilevanti sul piano sociale, economico, religioso.
Attraverso un'indagine archivistica molecolare e di lungo periodo, l'Autore ricostruisce, a partire dal XVI secolo, assetti statutari, ruolo ed evoluzione della Chiesa ricettizia in Basilicata, nell'ambito del più generale contesto socio-politico-istituzionale meridionale e nazionale.

F.to 15.5x22, pp. XIV-256