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Le pubblicazioni delle Deputazioni e Società di Storia Patria. Catalogo della mostra bibliografica

Copertina del libro
€ 20,00
Versione stampata

Edizione limitata a 150 esemplari. In 8°, brossura editoriale, 104 pagg.
IL RUOLO DELLE DEPUTAZIONI DI STORIA PATRIA A 150 ANNI DALL'UNITÀ

La riflessione, sui rapporti tra storia locale e storia nazionale ricorre frequentemente nell’agenda delle celebrazioni per l’Unità d’Italia. Meno sottolineato è il ruolo fondamentale che hanno avuto nella storiografia italiana le varie Deputazioni di Storia Patria, enti votati da molti decenni proprio alla ricerca sulle fonti locali e regionali. Un’attività spesso più che secolare che ha fortemente contribuito alla costruzione dell’identità nazionale tramite la conoscenza della storia locale. Questi Istituti si sono infatti impegnati nella raccolta di documenti e materiali legati al territorio e hanno portato avanti pubblicazioni periodiche e monografiche di elevato valore scientifico per promuovere la storia regionale sulla base di documenti corretti e sicuri.
Attualmente, nonostante la difficile situazione in cui sembrano versare, sviluppano interessanti progettualità e rimangono un saldo punto di riferimento per la ricerca e la documentazione storica. Ripercorriamo brevemente la loro storia.
Le Deputazioni di Storia Patria cominciarono a sorgere in Italia nel XIX secolo, in massima parte dopo l'annessione del relativo territorio al Regno d'Italia. Il loro compito principale era quello di promuovere studi storici relativi ai territori degli stati italiani preunitari. La prima “Regia deputazione di storia patria” fu fondata nel 1833 a Torino dal re Carlo Alberto. Dal 1836 al 1860 pubblicò dieci volumi della collana Historiae Patriae Monumenta limitati allo studio della storia del Regno di Sardegna.
Con l'unità d'Italia, Vittorio Emanuele II estese l'istituzione alla Lombardia (“Deputazione di Storia Patria per le antiche provincie e la Lombardia”'). Contemporaneamente, Luigi Carlo Farini, dittatore di Romagna ed Emilia, ne costituì altre tre (“Deputazione di Storia Patria per le province di Romagna”, “Deputazione di Storia Patria per le antiche province modenesi” e “Deputazione di Storia Patria per le province parmensi). Nel 1862 vennero istituite quelle per la Toscana e via via le altre per lo più come trasformazione di preesistenti “Società storiche”, che a differenza delle Deputazioni, di nomina statale, erano fondate da privati.
Nel 1883 venne creato l'“Istituto storico italiano”, con il compito di coordinare le attività delle diverse deputazioni esistenti, sostituito nel 1934 dalla “Giunta centrale per gli studi storici”, della quale le deputazioni divennero organi periferici. Dopo la seconda guerra mondiale fu restituita autonomia alle diverse deputazioni regionali.
La Giunta Storica Nazionale (già Giunta Centrale per gli Studi Storici) è l’attuale organismo nazionale che coordina l'attività degli istituti e degli enti di ricerca storica italiani. La Giunta è posta sotto tutela e vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed ha come suoi organi diretti gli istituti storici nazionali:
Istituto italiano per la storia antica
Istituto storico italiano per il medio evo
Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea
Istituto per la storia del risorgimento italiano
In questa mostra sono esposti gli organi ufficiali di comunicazione delle varie Deputazioni e Società e alcune pubblicazioni monografiche a dimostrazione delle indagini rigorose e degli stimolanti dibattiti critici che hanno contribuito e contribuiscono a ricostruire la storia d’Italia.