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Stato e Chiesa nel Regno d'Italia al tempo di Ludovico II - n. 9

Copertina del libro
€ 20,00
Versione stampata

In 8°, brossura, 170 pp., ill.ni b/n..
Ludovico II detto il Giovane (825-875), pronipote di Carlo Magno, venne definito “imperator Italiae”. Infatti, nonostante avesse ereditato il titolo imperiale, governò soltanto il cosiddetto Regno d'Italia ovvero di Longobardia. Esposta sul mare agli attacchi dei Saraceni e dei pirati narentani, contesa a sud da Bizantini ed Arabi, divisa all'interno tra rissosi principati locali, la nostra penisola nel IX secolo presentava un quadro politico-sociale alquanto difficile. A rendere più complessa la situazione si aggiungeva la presenza nel Regno del Patrimonium Petri, il territorio amministrato dal papato con il consenso dell'imperatore. Inevitabilmente il sistema teorico della compresenza di due poteri, il laico ed il religioso, su cui era fondato il Sacro Romano Impero, finì con il mostrare la difficoltà della sua applicazione pratica, in quanto Chiesa ed Impero, voluti entrambi dalla divinità per la salvezza umana, tendevano a sopraffarsi, confondendo le loro sfere di competenza. Mentre Ludovico II intendeva esercitare pienamente sull'organismo ecclesiale il diritto di controllo statale, la Chiesa di Roma partiva dall'assunto che per mandato divino il pontefice fosse superiore a qualunque autorità terrena. L'alleanza fra tono e altare attraversò così in Occidente la sua prima fase critica, che cominciò a mettere in dubbio le fondamenta stesse dei principi cui era informata l'organizzazione del potere. In questo saggio sono analizzate, alla luce dei documenti dell'epoca, le relazioni tra i due poteri in un'epoca, quale quella carolingia, apparentemente lontana, ma nella quale affondano le radici della storia di oggi.
Nicola cariello (1938) si è laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma con una tesi in diritto ecclesiastico sul tema “I rapporti tra Stato e Chiesa durante il primo Regno d'Italia (1805-1814)”. Ha scritto numerosi articoli per le riviste “Lazio ieri e oggi” ed “Aequa” ed ha collaborato con due saggi al volume “Roma Salaria, la città delle ville”, dedicato al II Municipio della città di Roma (Fratelli Palombi, 2001). È autore dei libri “I Saraceni nel Lazio (VIII-X secolo)” (Edilazio 2001) e “Giovanni VIII papa medioevale (872-882)” (Edilazio 2002) nonché del volume su “Bisanzio Roma e Kiev al tempo dell'imperatore Giovanni Tzimisce. Antologia di documenti (969-976)” (Fabreschi 2008) distribuito dalla Casa editrice Scienze e Lettere.