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Biblioteche nel Regno Unito. L’immagine contemporanea. Facing english text

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Contenuto: Qual è il carattere distintivo di una "biblioteca inglese" contemporanea? Alcuni andrebbero alla ricerca di analogie e differenze con l'architettura di impianti simili del bacino europeo. Altri finirebbero per perdersi nel difficoltoso studio comparativo delle norme legislative, quelle attualmente vigenti nei Paesi occidentali in materia di lettura pubblica. «A breve scadenza, grazie alla tecnologia del video, si dovrebbe poter disporre di tutte le trasmissioni televisive, di tutte le riproduzioni di quadri e di tutti i film, di tutti i libri. Anche se le sale di concerto non sembrano poter più rispondere a una necessità, perché sopprimerle? Perché non potremmo avere dei teatri inutili per dei concerti superflui ai quali andare?». Con un anticipo di oltre vent'anni, le parole provocatorie di John Cage sembrano metaforicamente alludere a quanto sta accadendo nel Regno Unito nel settore delle biblioteche. Da un lato, con procedure costruttive assai raffinate, si tende a proporre architetture d'avanguardia, rielaborando però schemi tipologici del tutto tradizionali, dall'altro, con il ricorso a spettacolari sistemi ipermediali, si favorisce al massimo la divulgazione del sapere, potenziando ogni forma di accesso virtuale. Forse in terra britannica è già iniziata l'epoca del trapasso, quella in cui, per esprimersi con Cage, si realizzano «biblioteche inutili dove è superfluo andare». What is the hallmark of a contemporary British Library? Some extremely unprepared individuals may look for the similarities and differences between the architecture of British and other European libraries. Other braver persons may tangle themselves up in comparative studies of the laws governing public reading in western nations. «In a short time, thanks to video technology, all television broadcasts, all reproductions of all pictures, all films and all books should be available [ ]. Even if concert halls no longer seem able to respond to requirements, why suppress them? Why can't we have useless theatres for superfluous concerts to go to?». Over twenty years ago, John Cage's challenging words seem to have alluded to what is happening in the library sector in the U.K. On one hand, very refined constructive methods and avant-guard architectural designs are used to build new libraries re-elaborating typical schemes, while on the other the emphasis is laid on maximum diffusion of knowledge and development of every form of virtual access. Perhaps the construction of what Cage would have called «useless libraries where it is superfluous to go» is already underway in the U.K. Anna Maria Atripaldi, architetto, ricercatore universitario presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Catania, svolge dal 1990 una continua e appassionata attività di ricerca sulla "biblioteca". Nel 1992 collabora al volume Biblioteche e Mediateche: l'esperienza francese negli ultimi vent'anni. In questa stessa collana ha pubblicato: La biblioteca multimediale in Francia, bibliothèque multimédia.