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Architettura e Politica. Architecture and politics

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Copertina del libro
€ 22,00
Versione stampata

Collana: Architettura, Urbanistica, Ambiente
Formato: 17x24
Pagine: 208
Legatura: Filorefe

Contenuto: Nelle sue espressioni concrete, l'architettura costituisce il punto generativo di un ordine che è insieme formale e civile. La sua azione ideativa e le sue determinazioni materiali creano e organizzano spazi e luoghi che sono anche politici. I grandi progetti dell'architettura, del pensiero e della società appaiono sostenuti, in modo particolare in questi anni, da considerazioni che vedono delinearsi in primo piano l'esigenza di nuovi principi ordinatori delle politiche del territorio che non solo si confrontano nell'insieme delle infrastrutture e della dotazione di servizi, ma incidono anche sui grandi temi del rapporto tra tutela della natura e ambiente costruito, della realizzazione della città multietnica e multiculturale, del senso e delle prerogative dei suoi spazi di vita e di socializzazione. Se la riflessione sul rapporto tra architettura e politica prende avvio intorno al difficile interrogativo di cosa sia la realtà attuale, occorre sottolineare come le componenti interpretative della filosofia, della psicologia, delle scienze sociali nei confronti dello spazio architettonico e della città, siano essenziali al pari di quelle operative del progetto e della pianificazione per giungere a formulare proposte condivise e, soprattutto, indirizzate ad una rinnovata qualità dell'esistenza individuale e associata. Il volume raccoglie le relazioni del convegno internazionale "Architettura e Politica", tenuto al Politecnico di Milano il 22 e 23 marzo 2007. Scritti di Antonio Piva, Pier Carlo Palermo, Francesca Bonicalzi, Lorenzo Ornaghi, Silvano Tagliagambe, Franco Purini, Gianluca Bocchi e Mauro Ceruti, Zygmunt Bauman, Alessandro Balducci, Vittorio Cigoli, Silvano Facioni, Maria Teresa Maiocchi, Valeria Erba, Gabriele Pasqui, Carlos Sambricio, Vicente Guallart, Jo Coenen, Paolo Caputo, Jean-Jacques Wunenburger, Gianfranco Dalmasso, Pierfranco Galliani. In its concrete forms, architecture constitutes the generative source of an order that is both civic and rational. Its ideational action and its material effects create and organise spaces and areas that also have a political connotation. Particularly in recent years, great architectural, intellectual and social projects appear to be sustained by considerations that first and foremost demand new guidelines for territorial policies that not only involve all infrastructures and services, but also affect the great issues concerned in protection of the environment and the built-up areas, the creation of multiethnic and multicultural cities, and the significance and prerogatives of their social and living spaces. If considerations about the relationship between architecture and politics are to take shape around the problematic question of what the current situation really is, it is necessary to stress how the interpretative elements of philosophy, psychology and the social sciences are just as necessary with regard to architecture and the city as are the operational aspects of planning and design. This is essential if broadly accepted proposals are to be formulated and, especially, if they are to achieve improved quality of life for individuals and society. The volume collects the lectures of the international "Architecture and Politics" congress, which was held at Politecnico di Milano University on 22 and 23 March 2007. Texts by Antonio Piva, Pier Carlo Palermo, Francesca Bonicalzi, Lorenzo Ornaghi, Silvano Tagliagambe, Franco Purini, Gianluca Bocchi and Mauro Ceruti, Zygmunt Bauman, Alessandro Balducci, Vittorio Cigoli, Silvano Facioni, Maria Teresa Maiocchi, Valeria Erba, Gabriele Pasqui, Carlos Sambricio, Vicente Guallart, Jo Coenen, Paolo Caputo, Jean-Jacques Wunenburger, Gianfranco Dalmasso, Pierfranco Galliani. "ARCHITETTURA E COMPLESSITÀ" Collana diretta da Antonio Piva La complessità è requisito di ogni campo del sapere e dell'azione umana a cui anche l'architettura appartiene. L'architettura è risultato del pensiero e dell'arte quale processo del loro prodursi congiunto nello spazio per mezzo di una tecnica riconoscibile. Progettare significa perciò decidere attraverso l'esercizio della critica, applicato alla conoscenza della realtà e all'interno della soggettività della personale esperienza intellettuale e realizzativa. Quale prodotto civile e sintesi delle opzioni possibili, l'architettura trae quindi ispirazione dalla complessità della cultura e del mondo, manifestandosi nel tempo reale. La centralità dell'individuo e il desiderio di migliorarne le condizioni di vita sono alla base dell'azione architettonica e la pongono in relazione alle discipline che offrono la composizione di un pensiero: la filosofia, la letteratura, l'arte, la musica, la scienza, la religione, la politica, e con tutto ciò che informa la quotidianità. Nella qualità dello spazio - nella sua organizzazione e figurazione, nella sua costituzione concreta - l'inconscio dimostra di essere l'interprete dei desideri umani verso qualcosa che non è ancora raggiunto ma che è necessario alle pulsioni che lo tengono in vita. I nessi tra aspirazioni, ricerca espressiva, innovazione realizzativa dimostrano l'irriducibile orientamento dell'architettura ad essere paradigma della complessità.