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Il complesso dell'Aracoeli sul Colle Capitolino (IX-XIX secolo)

Copertina del libro
€ 62,00
Versione stampata

Illustrazioni: 300 ill. Materie: Architettura Storia dell'Arte Formato: 21x27 cm Allestimento: Brossura Numero pagine: 536
Cap. I, Il colle capitolino ed il quartiere di San Marco prima del Vittoriano; Cap. II, L’abbazia benedettina di Santa Maria de Capitolio; Cap. III, Cessione del Complesso ai Francescani; Cap. IV, Chiesa e Convento nel XV secolo; Cap. V, Interventi di Papa Paolo III Farnese e Papa Pio IV Medici; Cap. VI, Chiesa e Convento nel XVII secolo; Cap. VII, Attività edilizia del vescovo portoghese Giuseppe Maria Fonseca da Evora nel XVIII secolo; Cap. VIII, Il Convento nel XIX secolo e la sua definitiva demolizione.
Sull’area dell’attuale piazza del Campidoglio – e forse sui resti dell’antico tempio di Giove Massimo – fu fondata nel IX secolo, sulla sommità occidentale del colle capitolino, l’Abbazia di Santa Maria del Capitolio. La prima fondazione – benedettina – costituita da chiesa e chiostro annesso subì tra il XII sec. e l’inizio del XIII un generale rifacimento dovuto probabilmente al ruolo sempre crescente assunto dall’abbazia nel panorama della città.Verso la metà del XIII sec. i Francescani, subentrati ai monaci Benedettini, trasformarono completamente la primitiva abbazia in una basilica rispondente ai dettami dell’Ordine e ne modificarono il nome in Santa Maria dell’Aracoeli. I pontefici che si succedettero sul trono di Pietro non poterono ignorare come la Chiesa dell’Aracoeli fosse divenuta un polo di riferimento per la cittadinanza sia come luogo di culto ma anche come espressione di quel rapporto di collaborazione ormai avviato con l’autorità civile. I papi del Rinascimento in particolare, consapevoli di tale prestigio, non mancarono di intervenire sia all’interno del convento che sulla piazza del Campidoglio; Eugenio IV che aveva consegnato il complesso all’Osservanza, Paolo II e soprattutto Paolo III che vi fece edificare un imponente palazzo, tutti fecero eseguire lavori con l’intento di farne una struttura in grado di assolvere sia le funzioni religiose che i compiti istituzionali. Tuttavia, la posizione unica nella città ne determinò la distruzione quando nel XIX secolo l’area a ridosso della michelangiolesca piazza venne prescelta per erigere il mausoleo in memoria di Vittorio Emanuele II. Nel volgere di circa un decennio furono demoliti non solo l’intero convento con le sue pertinenze, ma anche tutto quel tessuto urbano che si era venuto a costituire nel corso dei secoli lungo il perimetro del colle fino al palazzetto di San Marco: in un decennio vennero cancellati venti secoli di Storia!L’opera dell’autrice costituisce la prima ricostruzione completa e organica delle vicende storiche ed architettoniche che hanno contrassegnato «Il complesso dell’Aracoeli» a partire dalla fondazione benedettina del IX sec. fino alle demolizioni del convento del tardo XIX sec.: l’analisi storica, le ricostruzioni grafiche eseguite dall’autrice sulla base di testimonianze d’epoca, l’apparato illustrativo e il corpus dei documenti d’archivio sino ad oggi inediti, costituiscono un unicum che per la sua rilevanza nella storia di Roma culturale e cristiana rappresenta un contributo prezioso nella valutazione del significato religioso e civile delle manifestazioni di questo fine millennio.