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Corradini memorial day - Vol 40

Roma, 19-20 ottobre 2006

Copertina del libro
€ 45,00
Versione stampata

FDG - 40 INDICE
Comitato Scientifico
. Programma
S. Carrà – Parole di saluto »
L. Nicolais – Intervento del Ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione
. G. Allegra – Un allievo e amico ricorda Paolo Corradini
H.-H. Brintzinger – Corradini’s discoveries foundations of recent developments
. B. Lotz, D. Alcazar, A. Thierry – Crystal structures of polyolefins: building on Paolo Corradini’s legacy
. L. Porri – The stereospecific polymerization of diolefins at the Politecnico di Milano
. L. Resconi – Metallocene catalysts for 1-Butene polymerization
W. Kaminsky – Polypropylene nanocomposites by in-situ polymerization with metallocene catalysts
. C. De Rosa, F. Auriemma – Understanding the crystal structures and properties of polymers. The teaching and heritage of Paolo Corradini
. . G. Guerra – Polymeric frameworks for molecular packaging »
M. Vacatello – Computer simulations of polymer-based nanocomposites
L. Cavallo – Modeling of stereospecific polymerizations: the legacy of Paolo Corradini
F. Tessitore – Il mio ricordo di Paolo
S. Califano – Intervento
Presentazione di Sergio Carrà
È per me un onore aprire questo Convegno dedicato al professor Paolo Corradini; direi anche un piacere se l’evento non fosse amareggiato dal dolore per la sua recente scomparsa. È però un piacere vedere riunite in questa aula molte persone, fra cui illustri scienziati e ricercatori. A tutti rivolgo il mio più cordiale benvenuto e a coloro che parteciperanno al Convegno in qualità di oratori un profondo ringraziamento.
Paolo Corradini è stato uno degli scienziati che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo e alla affermazione della chimica macromolecolare, per cui sono convinto che la partecipazione a questo Convegno, ispirato all’attività da lui svolta, sarà per tutti motivo di profonda gratificazione intellettuale.
In questo mio breve intervento non posso fare a meno di menzionare alcuni aspetti della vita di Paolo Corradini, lasciando ad altri oratori, che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, il compito di recare testimonianze più vive ed esaurienti. In particolare vorrei ricordare tre momenti diversi, tutti contraddistinti da alto impegno culturale e morale. Il primo di essi si riferisce al dopoguerra quando Paolo, giovane laureato in chimica, arriva al Politecnico di Milano per unirsi al gruppo di ricerca di Giulio Natta, cui successivamente sarebbe stato assegnato il premio Nobel. Non credo di sbagliare se definisco quel periodo un momento magico, poiché tutto il Paese era percorso da un fermento di idee e iniziative, derivanti dalla volontà e dall’orgoglio di volere uscire dallo squallore e dalla marginalità postbellica. La chimica italiana è stata un’importante protagonista di quella rinascita culturale e industriale che aveva il baricentro in Milano. Paolo Corradini ne è stato partecipe contribuendo in modo significativo alla scoperta rivoluzionaria della sintesi di polimeri con una configurazione ordinata. È stato affermato che con essa l’uomo ha carpito alla natura uno dei suoi privilegi. Non è mio compito ricordare il profondo contenuto scientifico di tale scoperta e la ampia ricaduta che ha avuto nella preparazione industriale del polipropilene isotattico, che avrebbe in breve acquisito un ruolo egemone nel panorama mondiale dei materiali polimerici. Il secondo momento si riferisce a Paolo Corradini, professore di Chimica a Napoli presso l’Ateneo Federico II. In un ambiente fertile di giovani qualificati e pieni di entusiasmo ha creato una vivace ed agguerrita Scuola di chimica macromolecolare che in breve tempo avrebbe occupato nel mondo una posizione di primo piano. Anche se la chimica dei polimeri in Italia era nata, era cresciuta e si era irrobustita nel Nord del paese, il suo linguaggio stava lentamente perdendo l’accento lombardo per acquistare le colorite sfumature del dialetto partenopeo. Questa capacità di trasferire e rilanciare un settore scientifico di rilievo da una Università ad un’altra costituisce una prerogativa della vera cultura, e rappresenta un modello ormai smarrito nella nostra Università, sempre più provinciale perché troppo succube degli interessi e dei privilegi locali. In questo Convegno alcuni degli allievi di Corradini confermeranno l’alto livello raggiunto dalla Scuola napoletana dei materiali polimerici.
Il terzo momento è quello crepuscolare che vede Paolo Corradini tornare alla sua Roma natia e partecipare con impegno ed assiduità alle attività dell’Accademia dei Lincei. È l’occasione per noi coetanei membri dell’Accademia, di incontrarci periodicamente, fruire della compagnia reciproca, dare inizio ad attività culturali diversificate e ricordare con nostalgia i momenti passati. Spesso in compagnia della inseparabile moglie Brixie alla quale rivolgiamo il nostro profondo cordoglio e che invitiamo affettuosamente a voler fare ancora parte del nostro Sodalizio, alleviando così la tristezza dovuta alla perdita di un caro amico.