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Qui non riposa Cenotafi antichi e moderni fra memoria e rappresentazione

Copertina del libro
€ 21,00
Versione stampata

Collana: Libitina - Vol. 4
Numero Pagine: 160 - Illustrazioni: 34 Premessa. Bibliografia abbreviata. Parte Prima: Storia degli studi. Parte Seconda: Kenòs Táfos, Cenotaphium e formule sinonimiche usate in antico. Parte terza: Cenotafio o cenotafi? Una proposta di definizione. Parte Quarta: Rassegna storica: fonti per il periodo più antico (Egitto, Grecia arcaica); la sepoltura ai caduti; Fonti per il mondo greco; Fonti per il mondo romano; Fonti per l’epoca post-classica. Parte Quinta: Per una storia del cenotafio. Riflessioni a margine: continuità, rotture, evoluzione semantica e d’altra natura. Appendice. Altre possibili fonti per la storia dei cenotafi. Indici. Illustrazioni. Questo lavoro è dedicato ai cenotafi, ai segni monumentali e grafici che gli antichi greci e romani hanno creato per ricordare i morti dispersi o scomparsi, per i morti cioè senza un corpo da accompagnare a una tomba che rimane vuota. Il motivo che ha indotto alla raccolta e allo studio di questo genere di documenti è legato proprio al carattere rappresentativo dell’immagine del defunto che la tomba riveste: se il corpo non c’è, un monumento può o deve comunque ricordare la persona e dare l’opportunità a parenti, amici o seguaci di compiere cerimonie commemorative e meditare su un luogo fisico; se il corpo c’è e ha una tomba che lo accoglie, nulla vieta che un altro monumento, collocato in un contesto sepolcrale o altrove, enfatizzi, con il suo essere doppio, il ruolo che il defunto, a livello pubblico o privato, ha rivestito, moltiplicando e dilatando il messaggio. Si propone così in quest’occasione di distinguere due forme distinte di cenotafi (qui chiamate cenotafio di necessità e cenotafio di memoria o del doppio), che rispondono a esigenze solo in parte convergenti. Il ricordo all’uno o all’altro cenotafio ha acquistato un senso diverso a seconda dell’epoca in cui esso veniva realizzato: la rassegna storica, condotta su monumenti selezionati partendo dall’antichità per arrivare alla modernità, consente di mettere in luce un aspetto peculiare quanto significativo dell’ideologia funeraria e della produzione d’immagine che circonda la morte.