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Storia dell'Etruscologia. - L'arte e la produzione artigianale in Etruria. Atti del II e III corso di perfezionamento (anni accademici 2003-2004, 2004-2005)

Copertina del libro
€ 20,00
Versione stampata

Collana: Italia Antiqua - Vol. 2

Numero Pagine: 312 - Illustrazioni: 87
Presentazione di Stefano Cimicchi. Scuola di Etruscologia e Archeologia dell’Italia Antica; Storia dell’etruscologia. Tra archeologia e storia della cultura: E. Stefanini, Su un articolo di Gustav Körte sulla necropoli di Crocifisso del Tufo; N. Rea, Hamilton Gray: una donna fra le necropoli; L. Russo, La stele funeraria di Larth Ninie: analisi stilistica e iconografica; L’arte e la produzione artigianale in Etruria: B. Arbeid, Il cervo nella bronzistica votiva etrusca; A. Giuffrida, Influenze orientali nella produzione artistica etrusca di VII sec. a.C.: i piccoli bacini tripodi in terracotta; R. Da Vela, Equilibrio e movimento del corpo in alcuni rilievi chiusini di età arcaica e subarcaica; C. Dragoni, I vasi del Gruppo di Vanth del Museo “Claudio Faina” in Orvieto: alcune precisazioni; F. Cicerchia, Chianciano Terme: analisi e considerazioni sulla struttura rustica di Poggio Bacherina; M. Gatto, Una classe vascolare falisca d’età orientalizzante: i biconici fittili; M. Ulizio, Due forme vascolari di uso non comune: i gutti e gli askoi della collezione Faina di Orvieto. La Scuola, istituita d’intesa tra la Fondazione per il Centro Studi “Citta’ di Orvieto”e la Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, promuove lo studio dell’Etruscologia e dell’Archeologia dell’Italia Antica valorizzandone gli aspetti maggiormente legati alla conoscenza del territorio. Fondata ad Orvieto nel 2002, ha organizzato gia’ due Corsi di perfezionamento dedicati rispettivamente alla Formazione della citta’ in Etruria, ed alla Storia dell’Etruscologia, gli Atti del primo vedono ora la luce nel volume iniziale della collana Italia Antiqua, quasi dei quaderni della Scuola. I lavori riportati in questo volume affrontano temi diversi fra loro: dalla storia agli studi, alla topografia, ai commerci, a singole realizzazioni monumentali,a tematiche legate alla valorizzazione dei beni culturali. Il tutto con un filo conduttore che li accomuna:un approccio storico critico che sembrava perduto con l’avvento delle nuove tecnologie, che sono utili ma non da idolatrare. Si evidenzia quindi un ritorno nelle nuove generazioni di studenti alla tradizione storica italiana nelle sue componenti liberale, cattolica e marxista.