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Epistolario ad Antonio Vallisnieri - 2 Tomi

Con introduzione ed a cura di Silvestro Baglioni.
Reale Accademia d'Italia1940-1941

Copertina del libro
€ 60,00
Versione stampata

Classici della scienza - CDS-1 - In 8°, rilegatura rigida in cartone e tela, 2 tomi, pp. 930, 24 tavv. / 39 figg. Pubblicazione dell'epistolario di G.Cestoni ad Antonio Vallisnieri. Un'opera rimasta inedita per secoli e sconosciuta al pubblico.
Diacinto (Giacinto) Cestoni fu un cultore italiano delle scienze naturali - un insigne speziale, come lo defenì il Vallisnieri - che contribuì luminosamente al progresso e ai risultati delle ricrche botaniche e farmaceutiche
La raccolta epistolare è composta da una fedele riproduzione dei testi, dei manoscritti e dei disegni ed è corredata di note e commentiintesi a farne risaltare il valore storico e filosofico anche in rapporto alle dottrine moderne.
Indice: Intrdoduzione
Note biografiche
Epistolario completo dal 1697 al 1718
Diario dei Camaleonti - Memoria
Appendice 1 -Vita e costumi d'una rara locusta finora non ben osservata da'naturali scrittori dal nostro Autore"Ragno Locusta"
Appendice 2 - Osservazioni utilissime intorno alle brume delle navi, non solo spettanti alla notomia, e costumi delle medesime, ma anche al difendere le suddette navi dal danno sinora irreparabile della loro rosura.
Appendice 3 - Osservazioni intorno alla Mosca de'Rosaj, cioè come, e dove depongono le uova sue, come da queste nascono bracolini, cibo loro, costumi, spogliature, strutture, e particolarmente del mirabile loro aculeo, e finalmente sviluppo in mosche simili a'genitori. Do con tal'occasione notizia d'altri animaluzzi che allignano ne' Rosaj, e do infine un saggio d'una nuova division generale degli insetti.
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Giacinto Cestoni Ancona 1637 - Livorno 1718
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Esercitò l'arte farmaceutica a Roma, a Marsiglia e, infine, aprì una spezieria a Livorno. Nella città toscana coltivò i suoi numerosi interessi naturalistici, stimolato dai contatti con Francesco Redi. Fu protagonista, insieme a Redi e G. C. Bonomo, della scoperta della natura contagiosa della scabbia; produsse numerose osservazioni microscopiche che gli consentirono di contribuire alla ricerca sulla generazione dei viventi dai semi o dalle uova. Buona parte di questi studi, tra i quali Dell'origine delle pulci dall'uovo e del seme dell'alga marina (1708), fu pubblicata da Antonio Vallisneri.
Antonio Vallisneri (Trassilico, 3 maggio 1661 – Padova, 18 gennaio 1730) è stato un medico, scienziato, naturalista e biologo italiano.
Antonio Vallisneri nacque nel 1661 a Trassilico, un piccolo paese nella Garfagnana, in provincia di Lucca, e si laureò in medicina nel 1685 presso il Collegio medico di Reggio Emilia sotto la guida di Marcello Malpighi.
Studiò a Bologna, Venezia, Padova e Parma e ottenne la cattedra straordinaria di Medicina Pratica (1700) e successivamente quella di Medicina Teorica (1709) all'Università di Padova.
Si sposò a Bologna il 27 aprile 1692 all'età di 31 anni con la allora quindicenne Laura Mattacodi che gli diede 18 figli, di cui solo 4 gli sopravviveranno. Tra questi ricordiamo Antonio junior, che dedicò la sua vita alla raccolta e alla cura della vasta produzione letteraria del padre e della biblioteca, che alla morte di Antonio junior contava circa mille volumi, tutti poi donati alla Biblioteca Universitaria di Padova.
Influenzato da famosi pensatori, come Leibniz e Conti, appartenne alla scuola galileiana. Nella sua vita lavorò nel campo della biologia, botanica, veterinaria, idrologia e nell'appena nato campo della geologia.
Fu socio della Royal Accademy dal 30 novembre 1703. È conosciuto per essere stato uno dei primi ricercatori in medicina ad aver proposto l'abbandono della teoria aristotelica in favore dell'approccio sperimentale basato sui principi scientifici sostenuti da Galileo Galilei. Vallisneri affermava che la conoscenza scientifica è acquisita tramite l'esperienza e il ragionamento. Questo è il principio che lui seguì per le sezioni anatomiche e la descrizione degli insetti. Per questa ragione la sua carriera medica fu al centro di una spinosa controversia, poiché molti dei suoi contemporanei non potevano abbandonare le teorie medioevali, a quel tempo dominanti, anche di fronte all'evidenza sperimentale.
Fu anche vivamente interessato alle Scienze naturali e durante la sua vita raccolse molti campioni di animali, minerali e altri oggetti naturali.
Aveva uno stile di scrittura chiaro e preciso. Antonio Vallisneri seguì le tracce di Galilei nell'utilizzare la lingua italiana per scrivere i suoi trattati, e fu uno dei più ammirati scrittori di scienza dagli studiosi di tradizione galileiana, come Francesco Redi e Lorenzo Magalotti. La scelta dell'italiano come lingua per le sue opere fu molto coraggiosa per la comunità scientifica del tempo, che usava ancora il latino come "lingua del sapere". In suo onore, Linneo ha chiamato Vallisneria un genere di piante acquatiche appartenente alla famiglia delle Hydrocharitaceae. A lui è dedicato il complesso che ospita i dipartimenti di Biologia, di Chimica Biologica e di Scienze Biomediche Sperimentali dell'Università di Padova. Anche il Liceo Scientifico di Lucca gli è stato dedicato.